L’Arcadia in Brenta, libretto, Londra, Woodfall, 1755

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Vasta campagna con colline in lontananza in vista della casa di Fabrizio.
 
 FABRIZIO in smania e poi tutti gli attori
 
 FABRIZIO
 Ohimè! Dove m'ascondo?
 Ohimè, che sono andato in precipizio;
 povera Arcadia! Oh povero Fabrizio!
 TUTTI
 
    Andiamo, amici, a spasso;
720e viva l'allegria;
 e guida e compagnia
 ci faccia sempre amor.
 
    Con una bagattella
 e un poco di denaro,
725signor Fabrizio caro,
 si deve fare onor.
 
 FABRIZIO
 (Maledetti! Mi mangiano le coste
 e senti come stanno allegramente).
 LAURA
 Che vi manca, Fabrizio.
 FABRIZIO
                                              Niente, niente.
 FORESTO
730(Mi parete alterato un pochettino).
 FABRIZIO
 (In tutto il capital non ho un quattrino).
 CONTE
 Nostro eroe, nostro nume,
 giacché nel principato
 anco per questo dì fui confirmato;
735impongo che si faccia
 una solenne strepitosa caccia.
 E le ninfe e i pastori
 e i cacciator son lesti,
 sono i cani ammanniti. Altro non manca
740che il generoso core
 d'ospite così degno
 supplisca dal suo canto al grande impegno.
 TUTTI
 
    Andiamo, amici, a spasso;
 e viva l'allegria;
745e guida e compagnia
 ci faccia sempre amor.
 
    Con una bagatella
 e un poco di denaro,
 signor Fabrizio caro,
750si deve fare onor.
 
 FABRIZIO
 Non mi stordite in grazia. Su, parlate;
 che volete da me?
 CONTE
                                    Poco e polito.
 Vogliamo un buon pasticcio,
 due volatili allessi,
755un quadrupede arrosto,
 torta, latte, insalata e pochi frutti;
 e poi il di lei bel cor contenta tutti.
 FABRIZIO
 Non volete altro? Sì, ben volentieri.
 (Adesso fuggo e pianto i forestieri). (Parte)
 FORESTO
760Signori miei, disingannar vi voglio.
 Il povero Fabrizio è disperato.
 Egli s'è rovinato; e questa mane
 non ha un sol soldo da comprarsi un pane.
 LINDORA
 Ohimè! Come vivrò senza ristoro?
765Ohimè! Che lanquidezza! Io manco, io moro.
 CONTE
 Che disgrazia! Ah madama.
 Eccovi sampareglie, (Madama Lindora sviene)
 spirito di melissa,
 acqua della regina,
770estratto di cannella soprafina.
 FORESTO
 Sviene; muore senza altro. Signor conte, (Madama Lindora parte sostenuta del conte)
 conducetela via,
 io presto corro in qualche spezieria.
 
    Se la donna è bella bella
775non è nostra tutta tutta;
 e s'è brutta si fa odiosa,
 peggio poi s'è virtuosa;
 non potiamo, non vogliamo,
 quinci e quindi e noi e tu.
780Donne, donne e poi non più.
 
 SCENA II
 
 LAURA, ROSANA e GIACINTO
 
 LAURA
 Passerà, non è niente, io me la rido.
 Per sanar certi mali
 non bastano i speziali.
 Io so che ci vorrebbe a una ragazza
785a finch'ogni suo mal fosse guarito.
 ROSANA
 E che mai vi vorrebbe?
 LAURA
                                             Un buon marito.
 
    Le fanciulle giovinette
 son sogette a certi mali;
 ma non hanno gli speziali
790la ricetta che ci vuol.
 
    Altro recipe richiede
 della giovine il difetto;
 un amante giovinetto
 d'ogni mal sanar la puol.
 
 SCENA III
 
 GIACINTO e ROSANA
 
 GIACINTO
795Che ne dite, Rosana? La ricetta
 piacevi di Lauretta?
 ROSANA
 A dire il vero, un marito geniale
 credo ancora io non mi farebbe male.
 GIACINTO
 Tutti gl'affetti miei
800io vi presento, o cara.
 ROSANA
                                          Anzi se veri
 sono quei detti d'ieri...
 Basta; di più non dico.
 GIACINTO
 Sì, mia cara, v'intendo;
 e da voi sol la mia fortuna attendo.
 
805   Pensa che amante sei,
 che mi donasti il core,
 l'idea d'un dolce amore
 ti venga a consolar.
 
    Or che sicur mi vedo
810del vostro caro affetto,
 di gioia nel mio petto
 mi sento il cor brillar.
 
 SCENA IV
 
 ROSANA sola
 
 ROSANA
 Giacinto ha un certo brio
 che piace al genio mio.
815Per esso, a poco a poco,
 m'accese un dolce foco in seno amore;
 l'amo, l'adoro e gli ho donato il core.
 
    Principiai amar per gioco
 e d'amore il cuor m'accesi;
820già m'alletta il dolce foco
 e maggiore ognor si fa.
 
    Fra gli scherzi e fra i diletti
 oggi nacque il mio contento;
 ma d'amare io non mi pento,
825perché trovo fedeltà.
 
 SCENA V
 
 Camera in casa di Fabrizio
 
 Madama LINDORA e il CONTE
 
 CONTE
 Madama, il tutto è pronto.
 Lo speziale ha portato
 della polvere d'oro,
 un cordiale di perle,
830un elessir gemmato
 con qualche solutivo delicato.
 LINDORA
 Obligata di cor.
 CONTE
                               È mio dovere,
 per servire una dama sì garbata.
 LINDORA
 Io vi son vera serva ed obligata.
 CONTE
 
835   Vada.
 
 LINDORA
 
                 Sì, vada.
 
 CONTE
 
 Cara madama.
 
 LINDORA
 
 Contino amabile.
 
 A DUE
 
 Io parto, addio;
 non posso più.
840Il cor mi palpita,
 né so perché.
 
 LINDORA
 
    Ah, sì, vi son serva.
 
 CONTE
 
 Ah sì, vi son servitor.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Giardino in casa di Fabrizio che termina al fiume Brenta.
 
 FABRIZIO e poi tutti gli attori uno doppo l’altro
 
 FABRIZIO
 No, non vuo' che si dica
845che io abbia avuto di grazia
 d'andare in casa d'altri
 doppo aver rovinato casa mia.
 Vuo' fuggir la vergogna e scappar via.
 FORESTO
 Dove, signor Fabrizio?
 FABRIZIO
850Aspettatemi qui, che adesso torno.
 ROSANA
 Signor Fabrizio amato,
 degnatevi venir in casa mia.
 FABRIZIO
 Con buona grazia di vossignoria.
 GIACINTO
 Fermatevi, signore,
855e fateci l'onore
 di venir da Rosanna a star con noi.
 FABRIZIO
 Aspettate un pochino e son con voi.
 LINDORA
 Dove correte?
 FABRIZIO
                             Oh bella!
 LAURA
 Dove n'andate?
 FABRIZIO
                                Oh buona!
 CONTE
860Voi siete prigionier, non vi movete.
 FABRIZIO
 Che vi venga la rabbia a quanti siete.
 FORESTO
 Orsù, signor Fabrizio,
 permettete che io parli; ognuno sa
 che siete galantuomo,
865che siete rovinato,
 che non v'è più rimedio. Ognun vi prega
 che venghiate con noi; se ricusate,
 superbia e non virtù voi dimostrate.
 FABRIZIO
 Orsù, m'arrendo al generoso invito;
870non è poca fortuna
 per un uom rovinato
 esiger compassion dal mondo ingrato.
 Per lo più quegl'istessi
 che hanno mandato il misero in rovina
875lo metton con gli scherni alla berlina.
 TUTTI
 
    Signor Fabrizio,
 venga con noi
 e lieto poi
 ritornerà.
 
 FABRIZIO
 
880   Vengo e ringrazio
 tanta bontà.
 
 TUTTI
 
    L'Arcadia in Brenta
 è terminata
 e la brigata
885via se ne va.
 
 FABRIZIO
 
    Andata fosse
 tre giorni fa!
 
 TUTTI
 
    Signor Fabrizio,
 venga con noi
890e lieto poi
 ritornerà.
 
 FABRIZIO
 
    Vengo e ringrazio
 tanta bontà.
 
 Fine